Molti tecnici restauratori sono sicuramente incappati inquesto tipo materiale, ormai largamente usato dalle case automobilistiche per la realizzazione di svariate parti in plastica: cruscotti, consolle di comando, pannelli portiere, coperture di piantoni, etc.
Precedentemente la plastica in PP era usata solo per la realizzazione di parti suggette a particolare usura (copertura dei piantoni), o per parti di poca importanza (scatola dei fusibili). Da ormai 3 anni a questa parte, hanno iniziato ad usare questo materiale per qualsiasi cosa, probabilmente favoreggiati dai bassi costi di realizzo.
Ma come si individua questa plastica?
la cosa più semplice è vedere sul retro, dove spesso si trovano una serie di rilievi che indicano varie cose: lotto di produzione, data di produzione, marca, nome, ed anche il materiale usato. Ecco un esempio:
La sigla PP (normalmente si trova racchiusa tra due frecce: > PP < ) sta per Polipropilene. Normalmente, abbiamo sempre avuto a che fare con platiche ABS, che non hanno mai presentato problemi.
Quando non è possibile individuare facilmente questa “targa identificativa”, possiamo avvalerci di vari sistemi. Il primo è trovare un pezzo di plastica uguale facilmente smontabile: spesso basta il cassettino che copre i fusibili. Il secondo è che le plastiche in Polipropilene NON SONO MAI VERNICIATE. Sono quindi sempre “grezze” (mai le troveremo verniciate di metallizzato, o qualsiasi altro rivestimento di colore). In genere sono semi lucide, e se sembrano opache è solo per una tramatura molto fitta e profonda (creando l’illusione ottica dell’opaco, vedi Fiat Grande Punto). Altra caratteristica, al tatto è come se fossero oleose.
Chiunque abbia provato a verniciare questo tipo di plastica ha avuto il problema che la vernice non si attacchi, seppur usando Promotori di adesione “specifici”.
Difatti, usando procedure Standard il risultato era il seguente:
Alla prova di quadrettatura (uno dei test atti a verificare l’aderenza dello strato di colore sul supporto), si nota come la vernice non abbia affatto aderito sul supporto. Una volta creata l’incisione, questo è facilmente asportabile col il nastro adesivo. In alcuni casi si è verificato che è bastato semplicemente il getto d’aria di un aspirapolvere!
Ebbene, dopo appurati test, siamo riusciti a trovare una giusta combinazione di prodotti che ci consentono di poter risolvere il problema in maniera soddisfacente!
I tenici che hanno svolto il corso di formazione presso la nostra struttura possono tranquillamente usufruire del nostro Know-How per risolvere qualsiasi problematica!
Per maggiori informazioni: italia@superiorrestoration.eu
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